| Geografia | Terra di confine tra la terra e il mare e tra Elavia e la Ferensia, Imperium per lungo tempo è stata una delle Baronie più povere e problematiche della penisola. La Signoria di Imperium comprende tutta l’area costiera della Baronia. Caratterizzata dalla quasi totale assenza di aree pianeggianti, conta innumerevoli villaggi incuneati in minuscoli golfi e che si snodano lungo la Via Aurea. Qui, per secoli, pirati e malfattori hanno trovato rifugio in calette e grotte costiere, che abbondano in questa zona. I due insediamenti più degni di nota sono Imperium e Borgo Amaro, entrambe città portuali di piccole dimensioni rispetto alla media delle città Elaviane, ma dalla personalità unica. Completamente schiacciate tra i colli e le acque profonde del Golfo di Avoneg, hanno sviluppato rapidamente una propensione ai commerci marittimi, principalmente con la vicina Ferensia, grazie anche ai collegamenti via terra, e in misura minore con l’Areldar. La costa è frastagliata e alta, ricca di scogli, il che la rende facilmente difendibile ma impedisce alle navi più grandi di manovrare comodamente, favorendo invece imbarcazioni piccole e veloci, sia militari che mercantili. |
| Araldica | Scudo partito: al primo di nero, a quattro torri d’oro merlate, al secondo d'argento, all'albero di ulivo sradicato al naturale |
| Storia |
Prima della formazione del Regno di Elavia, Imperium fu a lungo un territorio anarchico, diviso tra la piccola malavita, che prosperava nelle bettole del lungomare e nelle viuzze che scendevano dalle colline, e l’élite mercantile collusa con i Clan dei Pirati del Mare Interno. La popolazione viveva in uno stato di disordine cronico, priva di una guida centrale e stretta tra il dominio dei signorotti locali e il caos della criminalità. Questa situazione di anarchia si protrasse ben oltre la Calata delle Vipere dell’888 P.B., finché, nel 1101 P.B., il gruppo o noto come Pugno di Rhas invase Imperium con il pretesto di sradicare l’eresia di Colodina. Il territorio venne annesso con la forza al governo di Anovas, sotto il Dogato di Avoneg. L'invasione fu brutale e sanguinaria: il Pugno massacrò indiscriminatamente eretici, pirati e criminali, ma anche signorotti e dissidenti, pacificando la regione con il ferro e con il fuoco. Imperium rimase sotto il controllo di Anovas per pochi anni, ma nel 1106 P.B. la Baronia venne concessa al Granducato della Rocca, che ne fece un proprio feudo. Il dominio del Granducato fu breve e privo di grandi riforme: il nuovo governo garantì una parziale stabilità, ma si limitò a mantenere un ordine minimale senza apportare significative migliorie. Le infrastrutture rimasero perlopiù fatiscenti, e il commercio marittimo—pur ripulito dalla pirateria—faticò a decollare. Nel 1112 P.B., Imperium venne annessa al Granducato Palatino, che si rivelò molto più attento allo sviluppo del territorio. Il governo palatino adottò una politica di valorizzazione economica e culturale, promuovendo il commercio e avviando un lento ma solido processo di ricostruzione. Fu durante questo periodo che Imperium si trasformò in un centro di studi sull’Ingegneria e la Scienza Empirica, grazie all’impegno del Barone Ardito degli Antoni. Il suo breve periodo di reggenza non permise grandi opere, ma segnò un’importante svolta nella storia della Baronia: furono avviate le prime ricostruzioni delle infrastrutture critiche, venne restaurata la Via Aurea, e furono stabiliti i primi nuclei accademici che, nel tempo, avrebbero elevato Imperium al livello di città come Anovas e Avoneg. Sebbene il suo operato fosse limitato, Ardito piantò i semi della futura rinascita di Imperium, ponendo le basi per la sua ascesa come polo culturale e scientifico dell’intera regione.
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| Altre informazioni | Capitale: Imperium La totale eradicazione delle Masche per mano del Pugno di Rhas segnò la fine ufficiale del culto di Colodina, ma non bastò a cancellarne l’eredità nel cuore della popolazione. Ancora oggi, nelle notti più buie, gli abitanti dell’entroterra evitano i sentieri che portano a Celeste, temendo le antiche maledizioni. Si dice che le anime delle Masche giustiziate non abbiano mai lasciato quei boschi e che nelle notti di luna nuova sciamino dai boschi per rapire i bambini o per uccidere chiunque si trovi a un crocevia da solo, nei momenti di grande bisogno La tradizione è così radicata che ancora oggi le storie secondo cui le donne anziane dei villaggi più isolati possano ancora invocare i segreti della vecchia fede sono comuni tra la popolazione. Nonostante la condanna ufficiale, alcuni segni dell’antico culto rimangono nascosti nelle tradizioni locali: amuleti contro il malocchio, erbe medicinali raccolte con antichi rituali e canti sussurrati nelle notti di tempesta. Gli studiosi moderni della Baronia ritengono che dietro queste superstizioni si celino semplici pratiche erboristiche e credenze popolari, ma la gente del posto preferisce non rischiare. |
| Governatore | Imrik |