Shildia

Geografia

La provincia di Shildia si estende in un vasto territorio montano nel cuore del nord di Elavia, dove la natura domina con imponenza e solennità. È una terra incastonata tra le alte vette della Corona d’Elavia, modellata da ghiacciai antichi, corsi d’acqua impetuosi e valli profonde che raccontano storie di isolamento e resistenza. La Valtiria, lunga e fertile, rappresenta l’asse vitale del territorio, solcata dal fiume Ardan, che nasce dai ghiacci eterni dell’Alta Valle e scorre sinuoso a valle, scolpendo paesaggi sempre mutevoli.

Le montagne avvolgono Shildia come bastioni ciclopici: a nord, i picchi svettano oltre i tremila metri, culminando nel possente Picco Altoradice, mentre a sud le montagne si alzano più gentili ma ugualmente arcigne, segnando il limite oltre cui inizia la piana che porta ai territori di Nalim. La conformazione del territorio impone un ambiente severo, dove i forti dislivelli hanno determinato un microcosmo climatico e umano, fatto di insediamenti adattati al pendio, di terrazze strappate alla montagna e di sentieri che seguono le linee della roccia più che della comodità.

Numerose valli laterali si aprono come ferite nella pietra, offrendo scorci spettacolari e un mosaico di ecosistemi: foreste d’alto fusto, alpeggi verdeggianti, laghi glaciali e creste frastagliate. I ghiacciai, sebbene in ritirata, sopravvivono ancora sulle cime più elevate, nutrendo ruscelli, cascate e i bacini d’acqua che danno vita a villaggi e borgate.

Nel suo insieme, la geografia fisica di Shildia è quella di una terra forte e selvaggia, dove la verticalità del paesaggio impone lentezza e profondità, e dove ogni valle custodisce un’identità distinta, forgiata dal gelo e dalla memoria. Una provincia di montagne e silenzi, in cui la natura continua a dettare le sue leggi con voce antica e incorruttibile.

Araldica

D’azzurro a due spade manicate d’oro decussate, il tutto sormontato da un giglio d’oro.

Storia

Shildia è sempre stato un territorio di scarso interesse politico. Seppure la Valtiria sia una delle valli più feritli del nord di Elavia, la conformazione del territorio, in numerose valli e conche, ha portato le piccole comunità ad isolarsi e ad essere ottimi nascondigli per briganti e farabutti.

Nei tempi antichi il territorio era diviso a metà: la parte orientale ricadeva sotto il Regno dei Nani di Forteroccia, i quali avevano costruito una loro fortezza, Burmag, ai piedi del Picco Altoradice; l’occidente, invce, era parte dei territori dei Nalei che occupavano la fertile Valtiria e avevano fondato un piccolo borgo sul crocevia della maggiori strade della regione, l’odierna Shildia.

Uno dei primi riferimenti storici di Shildia si ha nel 245 DB. Per contrastare l’Impero Shuel, tutte le maggiori popolazioni di Elavia si unirono nella sanguinosa Guerra degli Scacchi. I Nalei, guidati da un forte guerriero di nome Ildebrando Squarcialupi, si allearono con i nani del clan Forteroccia. Dopo la Guerra, con la vittoria dell’Alleanza Elaviana sull’Impero Shuel, Ildebrando si nominò primo Re del Nalerim. Successivamente il neo Re convocò tutti i dignitari e guerrieri del Nord, fondando il Consiglio delle Spade. La maggior parte di loro si vassallò ad Idelbrando I ampliando di fatto i confini del Regno di Nalerim e includendo pertanto i territori di Aravon, Bergen, Cremonia, Ekol, Lario, Limes, Lagolungo, Lodinium, Mantua, Placentia e Shildia.

Il Nalerim cominciò una serie di guerre a est, contro i Vez, e ad ovest contro i Rocciapiè. Queste guerre però non toccarono mai il territorio di Shildia. Lo stesso successe quando nel 889 DB le Vipere calarono su Elavia e conquistarono tutto il nord. Nel 895 DB, Nalim cadde sotto un assedio durato anni e tutti i nobili vennero massacrati dalle truppe teutoni. I territori del Regno di Nalerim furono totalmente conquistati. Shildia però rimase libera di amministrarsi come faceva nel passato e, grazie alle mire espansionistiche delle Vipere verso il sud d’Elavia, rimase estranea alla guerra che imperversava nel resto dello stivale.

Questa sua ‘neutralità’ fu la salvezza per molte delle popolazioni oppresse dai Teutoni. Shilda e Burmag crebbero ospitando rifugiati, mentre altri fuggiaschi invece si nascosero nelle valli montane fondando altre piccole comunità. In quegli anni, molte comunità di Druidi si rifugiarono tra le vette di Shildia per sfuggire alle persecuzioni in nome della Dea Rahs. Questi circoli druidici si dice siano sopravvissuti fino alla data odierna ma, dato il loro isolazionismo, se ne hanno scarse notizie.

Ad oggi Shildia e Burmag rimangono i due maggiori centri di amministrazione e commercio dell’intero territorio. Gli ultimi anni di pace hanno permesso la loro crescita come mercati nel nord di Elavia, nei quali è possibile poter acquistare grandi quantità di materie prime come legname e argento.

Altre informazioni

Capitale: Shildia
Popolazione: 16.527 abitanti (50% umani, 25% Nani, 10% mezz´elfi, 15% altro)
Estensione: 3.196 Kmq 

Governatore None